Martin Scorsese racconta il cinema americano dalle origini agli albori della New Hollywood: un percorso personale in cui i cenni autobiografici si fondono con la passione cinefila e con l'amore per i generi, i registi e soprattutto i film. Scorsese analizza alcune delle pellicole da lui ritenute più significative, seguendo una distinzione tra tre diverse tipologie di registi: il regista illusionista, che ha creato nuove tecniche di montaggio tra altre innovazioni di suono e colore utilizzate negli anni successivi; il regista imbroglione, che ha nascosto un messaggio sovversivo nei suoi film; il regista iconoclasta, che ha attaccato il conformismo estetico e sociale.